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Ruff Selectors: l’intervista

10-12-2017 Haile Anbessa

Ruff Selectors: l’intervista

Ruff Selectors è un progetto reggae e raggamuffin creato all’inizio degli anni ‘90 dall’artista dancehall afro americano Michael Oyo, aka Teacher Mike. Il suo obiettivo è collaborare con musicisti di tutto il mondo, tra cui spiccano fino ad ora il chitarrista Fefo Forconi (Almamegretta, Max Gazzé, Piero Pelù), la storica band Africa Unite, la cantautrice Irene Grandi, e Gianluca Venier (Litfiba, Malfunk), per citarne solo alcuni. Vediamo cosa ci hanno raccontato.

Haile Anbessa: quando è nato il progetto Ruff Selectors? Ruff Selectors: il progetto Ruff Selectors é nato negli anni 90.

H.A.: come hai iniziato a fare musica?
R.S.: ho iniziato a fare musica a 10 anni, nel coro della mia chiesa protestante.

H.A.: che differenze ci sono dal punto di vista del business musicale tra Stati Uniti e Italia secondo te, realtà in cui hai vissuto? Dove è più difficile emergere?
R.S.: in America ci sono più esperimenti nel campo musicale rispetto all’Italia. Un artista ha più possibilità di esprimere le sue idee e il proprio talento, mentre in Italia si è costretti a lavorare seguendo regole imposte dai grandi artisti. È difficile emergere in Italia perché se vengono espresse le proprie idee, non si è capiti o ascoltati dalle case discografiche. Un pregio, però, è che le case discografiche decidono tutto: ci sono degli artisti che da tanti anni fanno le stesse cose ma rimangono con le case discografiche. Per questo è molto difficile emergere per i nuovi artisti. Ci sono artisti che hanno grande talento e belle idee, ma non entreranno mai nei Big italiani. In America é diverso perché più si è creativi, più si è ricercati dalle case discografiche.

H.A.: torneresti in America?
R.S.: torno spesso a Queens (NYC) per ricaricami con new vibes.

H.A.: quale è la collaborazione con gli artisti nostrani che ti è rimasta più impressa? Con chi hai ancora contatti e pensi di poter collaborare in futuro?
R.S.: mi è rimasta impressa la collaborazione con Africa Unite nella combination che abbiamo fatto nel loro album con la canzone “Love me”. É stata una bella esperienza lavorare con loro. Ho collaborato anche con Dj GAUDI, abbiamo fatto un remix del brano “l want to break free” dei Queen, e questo singolo è entrato nel UK CHARTS. Ho ancora contatti con GAUDI che ultimamente sta facendo collaborazioni con grandi artisti jamaicani come Michael Rose. Spero di poter lavorare di nuovo con lui in futuro.

H.A.: perché nel tour con la Sony hai scelto di esibirti con uno pseudonimo?
R.S.: nel tour fatto con la Sony, non si faceva solo musica reggae, ma anche hip hop e tanta dance music con la collaborazione di personaggi importanti nell’ambiente della house music e R&B. Per questo, durante questo tour, ho usoto uno pseudonimo. Ma c’è stato anche un tour con la Sony in cui ho usato il mio nome: quello sponsorizzato da Appleton Jamaican Rum e Sony music e solo Ruff Selectors era presente.

H.A.: parlami del sodalizio con Jungle King.
R.S.: Jungle king é un mio vecchio amico con cui in passato ho fatto tanti lavori musicali e con cui da poco ho pubblicato “Roots in my soul”.

H.A.: raccontami di Roots in My Soul.
R.S.: “Roots in my soul” è un album che ho fatto con tanta passione per la vita e per la musica. “Am not doing it for the money, but for music”, con l’aiuto di Princevibe Production Italy, Jungle King e T.GO entertainment Jamaica.

H.A.: progetti futuri?
R.S.: i miei progetti per il futuro sono di scrivere tante poesie e canzoni per farle ascoltare al mondo.
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