I Radici nel Cemento sono uno dei gruppi reggae roots più longevi del nostro paese. Il loro tipico sound Made in Roma ha conquistato da tempo la massive del nostro paese. Recentemente è uscito il loro nuovo singolo La Ginnastica Der Core, preludio del nuovo album, e quindi noi abbiamo avuto modo di scambiarci quattro chiacchiere.
Haile Anbessa: parlatemi del vostro nuovo singolo la ginnastica del core…A quando il nuovo album? Questa è un’anticipazione?
Radici nel Cemento: sì, questo pezzo e’ il primo ad essere prodotto con questa nuova line-up con la quale prossimamene continueremo a lavorare su nuovi brani. Questo nuovo singolo musicalmente e’ un rocksteady/ska dal suono classico ma per le prossime produzioni abbiamo in mente anche cose diverse…
H.A.: alternate lovers o pezzi “goliardici” a canzoni più impegnate a sfondo sociale? È per voi difficile conciliare le due cose?
R.n.C.: in realta’ alterniamo un po’ tutto… Le canzoni nascono spontaneamente e noi diamo seguito a quello che viene, come e quando viene… E no, per noi non e’ difficile tenere insieme “lovers” e pezzi piu’ impegnati.. La vita e’ fatta di tanti colori e a noi piace rappresentarne il piu’ possibile.. con noi si puo’ passare da atmosfere di estrema leggerezza e ironia a ambiti impegnati e piu’ diretti e duri..
H.A.: siete una delle band roots più longeve. Quale è stato il vostro segreto?
R.n.C.: se un segreto c’è è affrontare ogni cambiamento trovando coesione nel gruppo e lavorare.. Abbiamo i nostri tempi e le nostre difficolta’ ma finche’ avremo qualcosa da dire e voglia di raccontarle a modo nostro non ci fermeremo.
H.A.: la vostra “romanità” è molto spiccata. Non avete paura di precludervi una fetta di pubblico anche all’estero?
R.n.C.: molti dei nostri testi sono espressi nel parlato di strada, la lingua comune a Roma, perché si, mantenere la spontaneità è un nostro pallino e cosi’ ci riesce meglio. Abbiamo anche testi meno coloriti, e altri in inglese e/o spagnolo, infatti abbiamo iniziato a introdurre l’ inglese un po’ piu’ spesso proprio perche’ in effetti all’ estero e’ sicuramente una carta migliore.
H.A.: la canzone ha influenze ska/rocksteady. Su quali ritmi vi trovate meglio?
R.n.C.: ska e rocksteady forse sono la cifra che meglio ci definisce ma abbiamo anche parecchi brani reggae e qualcuno anche calypso… Oltre poi ad atmosfere piu’ scure… Magari in chiave dub…
H.A.: e su quali vorreste sperimentare?
R.n.C.: probabilmente nel prossimo futuro lavoreremo su un suono reggae che risulti originale e fresco a modo nostro.. Quindi contaminato in qualche modo.. Quando utilizzando elettronica e quando chitarre distorte..
H.A.: cosa ne pensate della scena reggae nostrana e internazionale allo stato attuale?
R.n.C.: la qualita’ tecnica e’ cresciuta tantissimo, ma forse i suoni si somigliano un po’ troppo tutti.. A me personalmente mancano un po’ di contenuti diversi da quelli che gia’ ci si aspetta..
H.A.: con chi vi piacerebbe collaborare in futuro?
R.n.C.: con qualche nuova voce nostrana e anche con qualcuno piu’ lontano… Lavorare sulle proprie radici e cercare nuove connessioni, insieme…