Daima Manzu è un artista particolare, all’interno del panorama italiano: non tutti, infatti, possono affermare di avere il supporto morale e materiale del Wu-Tang Clan. Il perché e il percome ce lo spiega in questa intervista, ma intanto cominciamo ad anticiparvi che è fuori per BM Records il suo nuovo album, Daimanology, con ospiti italiani e internazionali del calibro di Primo, Tormento, Maury B, Lord Madness, Dope One, Dj Uncino, Wza, Sick Boy Simon, Divine Souljah, Youss Yakuza, Bronze Nazareth, JoJo Pellegrino, 12 O’Clock, Solomon Childs e Christbearer of Northsta. Noi di Hotmc vi presentiamo in anteprima esclusiva il nuovo video in motion graphics di Dark Eyez, con la produzione di Dirty Dagoes e il featuring di Christ Bearer e Thea Van Seijen. Lo potete guardare qui sopra e, se la cosa vi incuriosisce, leggere qui l’intervista che abbiamo realizzato con lui.
Racconta qualcosa di te per chi non ti conoscesse.
Sono nato nel 1977 e cresciuto in provincia. Come la maggior parte dei miei coetanei ho cominciato a sentire le prime vibrazioni negli anni ’80 grazie ai primi film sulla breakdance che passavano in TV. Il primo vero CD me l’ha regalato mio zio nel 1989 (bella zio), fu Arabian Prince di Brother Arab, un membro degli NWA. Da lì in poi ascoltai tutto quello che passava il periodo: Run Dmc, Cypress Hill, A Tribe Called Quest, Public Enemy… Ma la prima vera folgorazione è arrivata tra il 1992 e il 1993, con il Wu-Tang Clan, da qui il punto di non ritorno. Ovviamente non amo solo il WU e affiliati, ci metto anche Kool G Rap, Rakim, EMPD, B.I.G., Nas, Mobb Deep, la Boot Camp Click, Busta Rhymes, Tupac, Snoop… Penso che la musica uscita tra il ’92 e il ’98 sia di un livello che non è più stato superato, tranne in qualche rara occasione.
Partiamo dalla prima domanda d’obbligo: come ha fatto un italiano ad affiliarsi al Wu-Tang Clan?
Non sono un affiliato al gruppo vero e proprio, non ho ancora preso i gradi. In realtà non ho neanche mai chiesto di diventarlo, ma è vero che sono stato coinvolto in alcuni progetti. Per ora solo un grande estimatore e innamorato della musica, che semplicemente ha sognato di fare/condividere qualcosa con gli artisti che mi hanno sempre e per sempre fatto amare la musica RAP in maniera viscerale e maniacale. Ho avuto la fortuna di avere come supervisor nel 2008 Wu-International, che tra l’altro ha scoperto proprio artisti europei come Cilvaringz, Thea Van Seijen e molti altri. Wu-International ha seguito tutto il mio primo lavoro realizzato tra il 2008 e il 2010 compresi featuring, produzioni, grafiche, distribuzioni. Questo progetto fu realizzato sotto il nome di Project Manzu.
Da dove nasce questo vostro rapporto?
Ho contatto Bronze Nazareth la prima volta nel 2002 dopo che avevo sentito le prime sue produzioni, lui aveva appena mosso i primi passi nei Killa Beez grazie a Cilvaringz che a sua volta era un affiliato giovane e da poco scoperto da Wu-International. Ho coltivato rapporti e amicizie, ho studiato e imparato fino a quando i tempi sono diventati maturi, così è nato il primo progetto Knowing project Manzu, prodotto interamente da Bronze Nazareth con la partecipazione dei principali Wu-Tang Killa Beez come Timbo King, Prodigal Sunn, Blue Raspberry, 12 O’Clock, Solomon Childs… Tutto sempre curato e supervisionato da Wu-Int e Chambermusik (etichetta web legata al mondo Wu/Brooklyn Zu). Il mio percorso, ma soprattutto il primo progetto hanno fatto si che il nome Project Manzu cominciasse a girare con prepotenza nell’ambiente delle Wu-heads, in tutto il mondo; alcuni brani del primo album sono stati scelti per i vari volumi degli album/mixtape ufficiali del Wu-Family Worldwide Collaboz, che raccolgono le partecipazioni ufficiali Wu in tutto il mondo. Inoltre abbiamo realizzato un brano per la colonna sonora di un film che uscirà in America alla quale hanno partecipato anche artisti come Termanolgy, Reks, Krumbsnatcha, Makeeba Moncycle e altri. Abbiamo anche fatto vari feat come ospiti, ad esempio per l’album di prossima uscita del collettivo WuMinati, oltre a vari cameo per Black Knights, Ill Knob e altri. Infine, saremo presenti in un libro biografico sulla storia del Wu-Tang e dei vari gruppi affiliati; per noi, italiani, è un grande onore e una grande soddisfazione.
Nel tuo album ci sono parecchi featuring, molti dei quali eccellenti (anche se alcuni nomi non diranno granché agli italiani)…
Le collaborazioni (sia come feat che come produzioni) sono tante, su tutte la leggenda Kool G Rap. Non me ne vogliano gli altri ma questo non è un sogno, un miracolo piovuto dal cielo! Tutto è successo grazie a Tommaso Rossellini, un giovane regista italo-americano che tra le altre cose sta girando un documentario ufficiale sulla storia del Wu-Tang insieme ai ragazzi di Rome York, con la supervisione di Wu Music Group. Tornando ai featuring, tra gli americani ci sono Jojo Pellegrino, Bronze Nazareth, Christ Bearer, Solomon Childs, Thea Van Seijen, 12 O’Clock (cugino di sangue di ODB), ma in realtà ci sono fuoriclasse e leggende anche della nostra penisola, come Maury B, Primo e Tormento, Lord Madness, Dope One, Youss Yakuza e mio fratello Divine Souljah. Non posso dimenticare produzioni potenti come quelle di Dirty Dagoes che ha anche arrangiato, mixato e masterizzato l’intero progetto. Cito anche Crazeology, con Weirdo e Res Nullius, Dj Apoc, Giò Lama, i cuts di DJ Uncino e WZA… Ogni artista è stato coinvolto con l’intento di costruire qualcosa, un’ amalgama, che desse vita a un progetto di chiara ispirazione hip hop, tenendo bene a mente una delle sue più importanti caratteristiche, la condivisione.
Leggenda vuole che tutte le volte che si collabora con un rapper americano, sia una collaborazione a pagamento. E’ stato così anche nel tuo caso?
AVVISO: Nessun americano ha preso soldi per il disco! Nemmeno Kool G Rap, che ha fatto il feat come dimostrazione di amicizia a Tommaso Rossellini, il quale ha chiesto a Kool G di darmi questa opportunità. In ogni caso i professionisti vanno pagati, ma spesso il rapporto è di stima e amicizia nella mia visione della condivisione e collaborazione.
Nel tuo album, e nel video che presentiamo, è presente anche quel famoso rapper affiliato al Wu-Tang che qualche settimana fa è finito su tutti i giornali per essersi tagliato il pene e poi essersi buttato dalla finestra. Puoi dirci qualcosa in più su questa storia e su com’è andata a finire?
L’artista in questione è Christ Bearer, un pupillo di RZA, un artista meraviglioso di grande creatività, estro, stile e conoscenza, membro di Northstar, un gruppo affiliato, ufficiale e molto rispettato. Ne ho lette di tutti i colori. Quello che mi sento di dire è questo.
Quella notte non c’era lucidità nelle azioni di Christ, quello che è accaduto è stato causato da uno stato molto confusionale e penso che chiunque questo possa capirlo data la gravità delle azioni. Per fortuna questa follia non ha portato niente di più che molto rumore e pettegolezzi, perché CB sta bene e so per certo che è pronto a concentrarsi su un suo album che lo faccia rinascere.
Raccontaci qualcosa sul video che andiamo a presentare.
Dark Eyez è il brano numero due dell’album. La produzione è di Dirty Dagoes, una cannonata. Adoro questo pezzo, ma proprio tanto: la strofa e lo stile di Christ Bearer sono supremi, la voce di Thea Van Seijen è speciale (lei è la preferita di RZA, scelta e utlizzata anche in molte colonne sonore di film come Kill Bill, Afro Samurai, Unleashed o Derailed). Il parlato, che esprime molto il mio pensiero, è tratto da un’opera di Roberto Rossellini, Socrate, ed è un omaggio e ringraziamento a Tommaso Rossellini, che tanto ha creduto in questo progetto.
Progetti futuri?
Sto pensando ad un EP, da solo, senza featuring. Vedremo.