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Lion D – L’intervista

20-04-2013 Haile Anbessa

Lion D – L’intervista

Abbiamo avuto modo di intervistare il talentuoso cantante reggae italo-nigeriano Lion D, al momento in tour negli Stati Uniti per presentare il suo nuovo album Bring Back The Vibes.

Haile Anbessa: parlami dei tuoi esordi. Come hai conosciuto e come hai cominciato con la musica reggae?

Lion D : come la maggior parte della gente, ho conosciuto il reggae attraverso la musica di Bob Marley e Peter Tosh..ricordo che era il periodo in cui frequentavo le superiori e che ne rimasi letteralmente folgorato.. Col passare degli anni il mio amore per questa musica e’ cresciuto sempre più, e cominciato a scoprire e a conoscere anche la filosofia e la cultura che stanno dietro ad essa, e a identificarmici..La musica che ascolto e’ sempre stata e continuera’ ad essere la mia unica scuola..È così che ho iniziato con il reggae, e’ cosi che ho iniziato a creare le mie prime canzoni, ed e’ così che ho iniziato a scrivere le mie prime lurics, in maniera del tutto spontanea e naturale, seguendo semplicemente quella che ho sempre sentito come la mia strada, la mia passione..e dedicandomici ogni giorno, costantemente e pazientemente..
H. A.: parlami del tuo nuovo album Bring Back the Vibes…

L. D: come si puo’ intuire dal titolo questo e’ un album che ha come compito quello appunto di “riportare” le giuste vibes nella musica, non che ce ne siano più, per carità.. Ma riportarle in primo piano, bella musica assieme ad un bel messaggio, qualcosa di positivo, di stimolante, di incoraggiante per la mia massive , per i giovani e per la gente in generale..Anche perché, a mio parere, negli ultimi anni, o forse anche gli ultimi decenni, la musica, e non solo quella reggae, sembra abbia perso un po’ della sua qualità’, sia in termini stilistici che in termini di contenuti..Di qui l’importanza di mantenere vivo il legame tra la musica (nel mio caso, reggae) di oggi e la grande musica del passato..Per sapere dove stiamo andando dobbiamo sapere da dove veniamo..

H.A.: nomi coinvolti? Featuring?

L.D: i nomi coinvolti sono tanti e mi sento in dovere di ringraziare ognuno per l’apporto che ha dato a questo disco..Non parlo solo dei cantanti con i quali ho collaborato, a partire dai grossi nomi come Gappy Ranks, Skarra Mucci, Nicky Burt e proseguire con Ras Tewelde e Blacky Grace, ma parlo anche e sopratutto dei musicisti e di tutti coloro che hanno lavorato con me a questo progetto, aiutandomi concretamente ad alzare il livello qualitativo..a partire dalla Livity Band (la mia backing band), poi Jaffe Lee, l’armonicista americano che ha suonato per Bob Marley And The Wailers, la sezione fiati degli ex Reggae National Ticket, il batterista Nico Roccamo, The Magista, straordinario beat-maker con il quale già collaboro da anni, giusto per nominare qualcuno..

H.A.: in che cosa differisce rispetto a Reap What You Sow e al tuo esordio The Burnin’ Melody di 4 anni fa?

L.D: ovviamente la musica ha una grande importanza in questo disco, e a mio avviso, rispetto ai precedenti lavori, c’è molta più qualità, a cominciare dal fatto che questa volta le basi, i riddim sui quali canto, sono completamente suonati da strumenti veri, analogici, da musicisti professionisti, o comunque molto molto validi..E’ un album che rispetto a The Burnin’ Melody e a Reap What You Sow, mette ancora più in primo piano il messaggio, che è un messaggio conscious e universale, piu’ maturo, che dovrebbe secondo me arrivare a tutti, non solo a chi ascolta reggae..

H.A.: perché hai sentito l’esigenza di ritornare alle origini della musica reggae?

L. D: proprio perché sento che c’è bisogno di questo “ritorno”..Percepisco l’importanza di mantenere vivo un certo modo di fare musica e di comunicare consapevolmente..Nel mondo di plastica in cui viviamo oggi , dove qualcosa esiste solo se concepito in un’ottica consumistica, la maggior parte dei “vecchi schemi” e’ saltata, io invece credo ancora in certi valori..
H.A.: sono presenti altre influenze all’interno del disco?

L. D: le influenze sono quelle della black music, in tutte le sue sfumature, dal blues, al gospel, all’ r’n’b, per continuare con il roots reggae, il rub a dub, il raggamuffin, e anche la musica pop..

H.A.: parlami del tuo rapporto con l’etichetta Bizzarri e con Leo Bizzarri. Come avviene il vostro processo creativo?

L. D: io collaboro con Bizzarri Records dal 2008/09 e posso tranquillamente affermare che la mia carriera musicale e’ comiciata con questo incontro..Nel corso di questi ultimi 4 o 5 anni, assieme abbiamo lavorato sodo e stiamo continuando a farlo senza sosta..Io mi occupo ovviamente di scrivere testi e canzoni, Il loro compito e’ invece quello di occuparsi degli strumentali, e delle produzioni in generale..ma ovviamente si lavora fianco a fianco, in maniera complementare..

H.A.: parlami del tuo recente tour americano…sono previste altre date in giro per il mondo? E il tour italiano quando e come sarà?

L. D: ora ti rispondo dagli Stati Uniti, sono di nuovo qua per la seconda volta..Ci sono stato recentemente, a Novembre dell’anno scorso, e ora mi hanno richiamato per degli show, tra il Nord della California, l’Oregon, lo stato di Washington, etc..Il precedente tour qua negli States e’ andato benissimo, come anche questo..il feedback e’ sempre molto positivo..spero di continuare così, anche per quanto riguarda l’Italia, e gli altri paesi europei (Germania, Francia, Inghilterra, Spagna, Belgio, Polonia, Romania, etc) nei quali il nuovo disco sta riscuotendo un ottimo successo..Ovviamente il Bring Back The Vibes tour e’ già cominciato, e potete seguirmi e sapere quali sono le mie prossime date da facebook (Lion D oppure Bizzarri Famillia), oppure digitando www.bizzarrirecords.com, o anche seguirmi su twitter (realliond)..

H.A.: hai ricevuto proposte per esibirti in Giamaica?

L. D: non ancora purtroppo, ma questo non è un problema..Vedo la mia musica come una cosa internazionale, o ancora meglio, universale..In Jamaica ci sono stato varie volte in passato, e ci ritornerò sicuramente in futuro, ma per me e’ più un posto dove imparare, studiare e inspirarsi che un posto dove esibirsi..

H.A.: stai già lavorando a qualcosa di nuovo in studio?

L. D: certamente..dal punto di vista della produzione di materiale Lion non si ferma mai..Neanche l’album mi ha fatto tirare un respiro di sollievo, eheh..!Ma ovviamente va bene così, fa parte del gioco..Bisogna rimanere allenati se si vuole almeno mantenere un certo standard, in più il mio obiettivo e’ quello di crescere e di migliorare sempre, perciò non posso proprio permettermi di fermare..Prossimamente usciranno nuovi singoli, video clips, nuove collaborazioni con altri artisti..insomma, tenetevi pronti, perché ci saranno non uno o qualche, ma tanti tanti progetti nuovi..