Nativo dellOhio e residente ad Atlanta, Van Hunt è balzato agli onori della stampa con il suo debutto discografico omonimo, in cui sonorità black alla Prince prima maniera si uniscono a leggiadri fraseggi blues come pochi sono riusciti a fare nellultimo decennio. Già salutato da Alicia Keys come uno dei più incredibili musicisti che io conosca, Van Hunt è compositore, produttore, arrangiatore, polistrumentista e cantante che si è avidamente nutrito dei molti linguaggi della musica nera, dimostrando uno spiccato amore per luniverso musicale degli anni Settanta, e ha creato un album dal sound squisitamente pop e ricco di tessiture soul, funk, rhythmnblues, che attinge alla tradizione ma risulta estremamente moderno.
Molte le partecipazioni eccellenti nellalbum: dalla chitarrista Wendy Melvoin (Prince & The Revolution) al batterista Matt Chamberlain (David Bowie, Tori Amos), dal percussionista Lenny Castro (Eric Clapton, Rolling Stones) al tastierista Patrick Warren (Red Hot Chili Peppers, Macy Gray), fino al trombettista Nolan Smith (Marvin Gaye) e allarrangiatore delle partiture per archi (in What Can I Say e Precious), David Campbell, padre di Beck. Le partecipazioni rimandano inoltre al background al quale lartista di Dayton (Ohio) -oggi residente ad Atlanta- dichiara di ispirarsi: primo fra tutti Prince, la cui scoperta lo indirizzò, ancora adolescente, verso quel composito universo musicale e quel preciso sound; ma anche Muddy Waters, James Brown, Ray Charles fino a Duke Ellington.
Relazioni sentimentali in difficoltà, ricordi -non felici- dinfanzia, rimpianti per ciò che si è perduto, uno sguardo personalissimo- venato di blue sulla vita sono gli argomenti che compaiono più spesso nelle canzoni, che Hunt tratta per creare scenari evocativi universali, nei quali il dolore non è mai trattato con autocompiacimento ma lascia sempre spazio a una via duscita, per comporre quella che egli stesso definisce situation music.
Già considerato, in patria, uno dei leader tra i produttori e compositori dellera soul contemporanea, Hunt oltre a cantare si produce al sassofono, basso, batteria, tastiere e chitarra, dimostrando una reale perizia musicale non comune, anche nellaffollata scena black mondiale.
GIOVEDì 2 DICEMBRE 2004
ZOE CLUB (zona Baggio) – MILANO
Ingresso posto unico: 18 euro + 2,70 prev
Inizio ore 21.00
PER INFORMAZIONI : 02.76113055 www.barleyarts.com
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