La tendenza, tutta italiana, di uscire allo scoperto prima del tempo con un lavoro proprio, ha trovato unennesima conferma in questalbum (o demo?, o compilation?). Ne è autore, o meglio, figura come principale autore, Mr Filth da Jesolo, accompagnato da unincredibile quantità di ospiti: siamo su una media di due per traccia. Decidere da che parte cominciare a parlare di Larte del feat è unardua impresa: ci sarebbe davvero molto da dire. Senza entrare nel dettaglio, già ad un primo ascolto salta allorecchio che il 90% degli mc non ha le capacità, o non è ancora pronto, per entrare in sala dincisione: lo stesso Mr Filth non fa eccezione. Le rime si susseguono banali, il flow è da profondi anni ottanta, alcuni dei partecipanti al disco non vanno neppure a tempo. La tracklist (intesa proprio nel senso fisico del termine, quella che sta nel booklet) è talmente intricata che è difficile distinguere un mc dallaltro, anche perché curiosamente sembrano tutti uniformati a un unico stile e la qualità audio non è di molto aiuto. Gli skit, numerosissimi, non si discostano molto dal tenore dei pezzi, contribuendo ad appesantire ulteriormente lascolto. Per quanto riguarda i beat, non sono inascoltabili, ma non lasciano il segno. Il suggerimento sarebbe quello di prendersi un periodo sabbatico nel quale cercare di migliorare con spirito critico la tecnica, prima di buttarsi in unaltra uscita ufficiale: avere il coraggio di esporsi è un bene, ma troppe volte si rivela unarma a doppio taglio.
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