Secondo album per i quattro di Philadelphia, entrati nellolimpo delle chart europee tre anni fa grazie alla loro Things Ive seen. Faster than you know vorrebbe presentarsi come la naturale prosecuzione del percorso intrapreso con SIOSOS vol 1: rap morbido e consapevole, condito da unequa dose di soul e accompagnato da beat delicati e precisi. Anche se da una parte lesperimento può risultare interessante a noi ascoltatori del terzo millennio, abituati a un rap mainstream arrogante, denso di ego trippin e punchlines, lapproccio degli Spooks non riesce a convincere del tutto. I beat rimangono poco incisivi, le rime (soprattutto nei pezzi damore, molto frequenti nella tracklist) sbiadite, le tematiche piuttosto inflazionate: il disco scorre via liscio, senza intoppi ma anche senza picchi eclatanti. Lunica performance che va oltre la sufficienza è decisamente quella di Ming-Xia, la vocalist del gruppo, che tuttavia fatica a ritagliarsi uno spazio degno di questo nome: ritornelli e bridge le vanno stretti, si spera che nel prossimo disco si decidano ad assegnarle perlomeno unintera strofa. Faster than you know è il classico album da sottofondo: tutto sommato gradevole, si lascia ascoltare fino in fondo, ma difficilmente replicherà il successo di SIOSOS. Cose che capitano, quando i pezzi con la verve di Things Ive seen scarseggiano.
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