Tutti noi conosciamo il logo dei Public Enemy: a pari merito con il logo “lips and tongue” dei Rolling Stones è sicuramente uno dei più famosi al mondo. Entrato ormai nel nostro patrimonio culturale, vogliamo raccontarvi come è nato uno dei loghi che ha fatto la storia della grafica a livello planetario.
Molti di voi oggi penseranno alla mole di lavoro, alle innumerevoli prove di progettazione, bozzetti, stili, griglie, applicazioni, eccetera… Ma cerchiamo invece di pensare alle sue origini, quando il gruppo doveva ancora fare il botto con l’uscita di Yo! Bum Rush The Show dell’87: come per il logo dei Rolling Stones, pagato all’epoca della sua creazione soltanto 50 sterline, possiamo immaginare che la sua progettazione sia stata molto più semplice e casereccia.
Ma prima di raccontarvi come è nato vi faccio questa domanda: chi è il puppet rappresentato al centro del mirino? Personalmente, con convinzione e senza esitazione, avrei risposto: “Beh, sicuramente è una guardia!”. Quanti di voi avrebbero risposto così? In un’intervista rilasciata alla rivista Rolling Stone -successiva ai fatti del Missouri del 9 Agosto 2014, in cui il giovane Mike Brown perse la vita tragicamente ucciso da un numero imprecisato di colpi d’arma da fuoco sparati da un poliziotto – Chuck D, frontman dei PE, ha spiegato il significato del logo, da lui progettato nel 1986.
È lui stesso a raccontare delle polemiche, perché la correlazione tra logo e nome lasciava largo spazio all’interpretazione. Quasi tutti, infatti, avevano confuso l’omino al centro del mirino con un poliziotto e quindi avevano deviato il significato stesso del concept. Fateci caso e osservate bene: il cappello, ad esempio, non è quello da poliziotto, bensì un celebre Kangol, come quelli che indossavano i Run DMC e che oggi tornano di moda. Anche la posizione del personaggio non è minacciosa, come ci spiega lo stesso Chuck D, ma una tipica posa da b-boy. Ma la cosa ancora più sorprendente è che ha anche un nome, “E-Love”, ovvero Damien Matthias, braccio destro di LL Cool J. La silhouette era stata realizzata per la fanzine Right On e disegnata con un Magic Marker.
Successivamente a questo primo bozzetto creato da Chuck D, la mano dell’artista Eric Haze lo ha ripulito nel 1987: da allora il logo è rimasto invariato e senza alcun tipo di restyling. Soltanto oggi, a distanza di 30 anni, anche noi possiamo coglierne il vero un significato politico. Il nemico pubblico è l’uomo nero, è quel popolo ghettizzato al quale chiudiamo le porte, da sempre messo ai margini; se i dati ci dicono che in America i 3/5 della popolazione è afroamericana, e che quella afroamericana è la comunità più vessata e oppressa degli Stati Uniti, capiamo anche la potenza del messaggio.
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