La reggae band proveniente dalla Repubblica Ceca pubblica il terzo album intitolato Here To Stay. Un disco pieno d influenze diverse oltre al reggae che toccano perfino il flamenco, grazie alle origini spagnole della cantante solista della band Sista Carmen. Scopriamo assieme un po’ dettagli.
Haile Anbessa: parlateci del vostro terzo album Here To Stay…
United Flavour: tutte le canzoni sono state create e composte nel nostro Flavour Studio. Il primo passo per ogni album è sempre quello di rinchiuderci in studio per scrivere e comporre tutte le canzoni. Questa volta abbiamo programmato di produrre abbastanza canzoni non solo per il nostro terzo album ma anche per un quarto così come un po’ d materiale extra che faremo uscire come singoli tra la pubblicazione di un album e l’altro. Abbiamo raggiunto il numero di 40 canzoni in totale! Ecco il motivo per cui abbiamo impiegato un po’ più di tempo del solito per Here To Stay e abbiamo coinvolto nella scrittura delle canzoni altri grandi autori come Paul Martia, AI2 “El Aldeano” e The Gideon. Tutte le voci sono state registrate al Flavour Studio a Praga. L’intera parte della band, batteria (Jaro), basso (Djei), chitarre (Bill), e tastiere (Honza) è stata registrata al 3Bees Studio a Praga.
Ci sono altre parte strumentali grandiose come i fiati di Tribuman registrati in Francia, le percussioni di King Kalabash e Baron Black registrate al Black House Studio in Francia e violini e viole di Victoria Morejòn registrato al Okoumé Studio in Spagna e di Barbora Čistecká registrate sempre al Flavour Studio a Praga.
Tutte le canzoni sono state prodotte e mixate da Djei e il lavoro di mix in post produzione è stato eseguito da Karl Lobmaier di Digi Mastering e masterizzato poi allo Sterling Sound.
H.A.: potete descrivere la scena reggae in Repubblica Ceca?
U.F.: la scena reggae in Repubblica Ceca direi che sta diventando sempre più vasta e rispettata nel corso di questi ultimi anni. Alcuni festival reggae sono ancora attivi nel corso degli anni mentre altri purtroppo hanno cessato di esistere. Però stiamo assistendo alla sempre maggiore presenza di artisti reggae in festival non prettamente reggae, cosa che in passato non era così comune come oggi. Stessa cosa per alcuni club come il Lucerna Music bar a Praga o alcune stazioni radio che non sono solo reggae ma stanno sempre più aggiungendo musiche in levare alla loro rotation.
H.A.: come è nata la band?
U.F.: l’idea dei United Flavour è nata da Djei e me durante la nostra permanenza nei Hermakuti, una reggae band roots-dub in cui lui era il cantante e io era uno delle voci coriste. Ho cantato in alcune canzoni durante i concerti e quindi, quando la band si sciolse, mi è stato proposto di creare un’altra band in cui sarei stata la cantante principale e avremmo composto le canzoni assieme. Quindi abbiamo iniziato a scrivere delle canzoni assieme e poi abbiamo iniziato a cercare dei musicisti. Il primo a unirsi a noi è stato Jaro alla batteria e quindi tutti gli altri. All’inizio non avevamo un chitarrista nè un percussionista che si sono uniti solo in seguito. La maggior parte della band è con noi dall’inizio, una vera e propria benedizione dato che non è facile mantenere un team in maniera solida per 15 anni. Essere assieme da così tanto tempo ci aiuta moltissimo sul palco e in studio, dato che remiamo tutti nella stessa direzione.
H.A.: parlateci delle collaborazioni incluse in questo album, come Morodo, Deadly Hunta e gli altri…
U.F.: Gli artisti internazionali presenti nell’album sono Morodo (Spagna), Al2 “El Aldeano” (Cuba), Deadly Hunta (UK), Netna (Francia), The Gideon (Giamaica), Medial Banana (Slovacchia), King Kalabash (Martinica), Burama Baaji (Senegal) and Dina C (Guinea Bissau).
A parte questi featuring AI2 “El Aldeano” ha scritto la canzone “Unika”, The Gideon ha scritto la canzone “Cruz We A Cruz” e King Kalabash è il responsable di tutte le percussioni che ha registrato con Baron Black (entrambi membri della Big Famili) e si è occupato anche di tutti i cori che ha registrato con Gabriela Hračková and Sabina Feldmanová.
H.A.: da dove proviene il vostro stile? Ha tante influenze differenti…
U.F.: il nostro stile è il risultato dell’unione di tanti stili differenti, da qui il nome della nostra band. Le nostre fonti di ispirazione principale provengono dal reggae ma la nostra musica ha tante altre influenze da altri stili come l’hip hop, il flamenco, l’afrobeat, l’r&b e il soul.
H.A.: pensate che sia più importante la musica o il messaggio nelle canzoni?
U.F.: senza alcun dubbio, nella nostra musica che è molto conscious, il messaggio è altrettanto importante quanto la musica al 50%. Ecco perchè mettiamo lo stesso sforzo per entrambi nel nostro processo creativo.
H.A.: avete qualche progetto in cantiere?
U.F.: certamente! Come ho detto prima, abbiamo tantissimo materiale pronto per il quarto album e anche tanti singoli da fare uscire prima e dopo il suo lancio!