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DMC 2019: report dalla finale italiana della dj battle per eccellenza

21-05-2019 Riccardo Primavera

DMC 2019: report dalla finale italiana della dj battle per eccellenza

Il DMC Championship non è un evento per tutti. Non è un evento per tutti gli amanti del rap, non è un evento per tutti gli amanti del clubbing; è un evento per chi vive il giradischi quasi come una religione, uno stile di vita, una scelta quasi filosofica.

Misurarsi con routine, tecnicismi, dettagli microscopici, stacchi precisi al millisecondo, beh, non è roba da poco. Ecco perché al Blackout Club di Milano, in occasione delle finali italiane 2019 del DMC, la folla che si era radunata non era quella di un concerto al Forum. Era però un pubblico devoto, appassionato, che non vedeva l’ora di scoprire quello che i partecipanti alle diverse categorie avessero in serbo, pronto a godersi lo show organizzato da Chryverde e dalla media company Waamoz. Oltre alla Classic 6 minutes, categoria storica per il DMC italiano, per la prima volta è andata in scena anche la Supremacy Battle, ancora inedita in Italia. La prima categoria vede i dj sfidarsi con una routine di 6 minuti ciascuno, nella quale sfoggiare skill tecniche e una selezione musicale d’impatto; la seconda vede invece due dj sfidarsi testa a testa in round da 60-90 secondi l’uno, con un botta e risposta fatto di scratch, skill e dubplate diversissimi – spesso dalle fonti impensabili. Quest’anno l’evento è stato inaugurato proprio dalla Supremacy Battle: Dj Bront e DeeJay Park si sono affrontati in una battaglia accesissima, con in palio la partecipazione alla finale mondiale di Londra, che si terrà a settembre; a spuntarla, in un testa a testa per nulla scontato, è stato Dj Bront. In giuria, come da regolamento DMC – per entrambe le categorie – 3 ex campioni, appartenenti alla crew Alien Army: Dj Fakser, Mandrayq e Dj Skizo. Quest’ultimo è stato anche host della serata, insieme ad Esa, animando una serata contraddistinta da una sana e positiva “ansia da prestazione” agonistica dei vari partecipanti.

La Classi 6 Minutes ha visto partecipare Dj Dops, Antares Color – vincitore dell’edizione 2018 -, Andrea Martini, Dj Kinky, Dj Frank Lore e Dj Ghost; ed è stato proprio Ghost ad aggiudicarsi la vittoria della serata e l’accesso al mondiale. Dopo un’accesa battaglia, è giunto il momento dell’aftershow: i primi ad incendiare il palco sono stati proprio gli esponenti di Alien Army, con uno show incredibile, un reminder di quanto possa sembrare magico uno strumento come il giradischi, se in mano a degli esperti. È stato poi il momento della crew milanese La Familia – composta daJu -nino, Ivonne e Duedi. Ha chiuso la serata il live di Young Rame, una delle promesse più interessanti della scena meneghina e italiana, che ha accolto sul palco anche Mosè Cov, per portare per la prima volta dal vivo il loro nuovo singolo Fuga per la gloria.

Il DMC si è confermato un evento unico, dall’atmosfera e dal fascino quasi per certi versi anacronistico, in grado però di dimostrarsi al passo coi tempi e attentissimo alle nuove leve e ai nuovi fenomeni che si sviluppano in seno alla scena rap italiana. L’appuntamento quindi è per la finale mondiale di settembre a Londra, con l’augurio che Dj Bront e Dj Ghost riescano a portare in alto la bandiera italiana e, perché no, magari portare a casa anche il risultato più ambito.

Tutte le foto sono di Maji / IMAAGE