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Per festeggiare il suo visual EP, Vertigini, Luana Corino ci regala una playlist esclusiva (e un’intervista)

28-04-2019 Marta Blumi Tripodi

Per festeggiare il suo visual EP, Vertigini, Luana Corino ci regala una playlist esclusiva (e un’intervista)

Fino a qualche anno fa, in Italia l’R’n’B era una specie di terra sconosciuta e apparentemente ostile in cui pochissimi artisti osavano avventurarsi. Anche perché non si tratta certo di un genere facile da riproporre, soprattutto nella nostra lingua. Tra questi pochissimi artisti spiccava senz’altro LaMiss, oggi nota ai più con il suo nome di battesimo, Luana Corino. Veneta di nascita e milanese d’adozione, attiva fin dai primi anni ’00 nella scena R’n’B italiana, non ha mai smesso di aggiornarsi e interessarsi al suo genere preferito, né ha smesso di scrivere e registrare canzoni: la sua produzione è da sempre caratterizzata da una qualità molto alta e da brani che non fanno assolutamente invidia a quelli pubblicati dalle colleghe di oltreoceano. Qualche settimana fa è uscito il suo nuovo EP, Vertigini, accompagnato da un video per traccia e fortemente influenzato dalle atmosfere dell’R’n’B americano dell’ultimo periodo. Per l’occasione le abbiamo chiesto di compilare una playlist delle artiste che ha apprezzato e ascoltato di più negli ultimi mesi (potete ascoltarla qui sopra) e abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lei, per capire meglio la genesi del progetto. (Continua dopo il video)

Blumi: Con che criterio hai selezionato questi brani?

Luana Corino: Sono tutte voci femminili. La maggior parte di loro, discograficamente, ha un solo lavoro alle spalle. Le ho scelte perché hanno una componente molto fresca, ma anche uno studio classico (quando per classico, ad oggi, si intende l’R’n’B contemporaneo degli anni ’90).

B: È un momento d’oro per l’R’n’B nel mondo. Cosa ti piace e cosa non ti piace di questa nuova scena?

L.C.: È un periodo sicuramente molto stimolante dal punto di vista musicale. Gli artisti non sono più rinchiusi in un unico blocco, ma si sentono liberi di essere contaminati non solo da altri generi ma anche da altre forme d’arte. La declinazione dell’R’n’B odierno è estremamente simile a quella di 20/25 anni fa, ma si evolve su un tappeto molto più attuale. Chi fa R’n’B oggi in America non solo conosce le origini dell’R’n’B contemporaneo ma lo cita costantemente, nei versi, nei campioni, nelle linee melodiche. Mi piace questo approccio di rispetto e riconoscenza verso ciò che è stato, ma anche di personalità, sperimentazione innovazione. Non cambierei nulla di questa evoluzione. (Continua dopo il video)

B: Tu hai sempre tratto ispirazione sia dalla musica con cui sei cresciuta che da quella di oggi. Nel tuo ultimo lavoro, Vertigini, quali sono le influenze che prevalgono?

L.C.: Inizialmente, ero partita con il voler fare un po’ quello che mi pareva, senza una direzione di genere particolare. La verità, però, è che il team che ho scelto mi ha portata a ritirare fuori un po’ della vecchia me, così ho iniziato ad abbracciare quest’esigenza che, con il tempo, è diventata anche l’esigenza del mio piccolo pubblico. Ho scritto delle melodie più facili… ho scelto una voce più spoglia e durante la scrittura mi sono limitata ad ascoltare solo progetti nuovi. Le peculiarità di Vertigini sono la purezza del suono americano, assemblato a una ricerca quasi stilnovistica, riadattata al linguaggio moderno (cosa che piace molto a noi italiani).

B: Perché il titolo Vertigini, tra l’altro?

L.C.: Perché nell’EP racconto solo storie d’amore, e l’amore a me dà esattamente quella sensazione (non sempre in senso positivo). E anche perché le protagoniste sono tutte donne, di età diverse, e il ruolo della donna, ora come ora, è molto in bilico, tra l’esigenza di prendere in mano la situazione e guidare il mondo (come nella copertina) e la paura di non farcela, dovuta spesso a una svalutazione sociale pregressa.

B: Negli anni, accanto agli aspetti prettamente musicali, hai anche sviluppato un talento per i visual. Oggi li consideri parte integrante del tuo lavoro di artista?

L.C.: Credo che la componente visiva (almeno nel mio caso) sia parte integrante di ogni canzone che scrivo. Il mio metodo di scrittura è cambiato: ora nella stesura di un testo è incluso lo storyboard del video che andrò a girare, e non per forza in brani in cui uso lo storytelling, ma anche per i pezzi più astratti. Ne curo ogni aspetto da sempre: con tutti i limiti che comporta un’autoproduzione, è diventato una parte fondamentale dei miei progetti. (Continua dopo il video)

B: Sei sempre stata musicalmente molto avanti, perciò ti chiediamo una previsione: in che direzione sta andando l’R’n’B nel mondo? Quali saranno le nuove tendenze?

L.C.: Wow, bella domanda! (ride) Abbiamo visto l’R’n’B cantato su beat trap; nell’ultimo anno sembrava esserci un’inclinazione più acustica; ora siamo in un periodo di stasi, stiamo raccogliendo i frutti di questo ritorno. Prima ancora c’è già stato un ritorno della 2step, circoscritto solo in Europa; direi che ora tocca al neo soul. Mi aspetto beat più minimal e testi molto più asciutti. Anche solo frasi ripetute, un po’ più in stile Vertigini, la prima traccia del mio EP.

B: Cosa sta succedendo all’R’n’B in Italia, invece?

L.C.: Se facessi un’intera lista di artisti, sono certa che nessuno se li andrebbe a cercare. Ecco perché consiglio di seguire il mio profilo Instagram dove ci tengo a condividere ogni nuova uscita italiana degna di nota. In pochi ancora sanno che la scena R’n’B italiana pullula di nuovissimi artisti, ma la mia preferita ha alle spalle anni di esperienza e un’attitudine e una ricerca sempre fresca e attuale: Martina May.

B: Progetti futuri?

L.C.: Uscirà presto anche il visual della title track diretto dalla regista Laura Plebani, che riassumerà un po’ tutto il significato di questo progetto. Dopodiché festeggeremo per essere riusciti a fare di Vertigini un visual EP (credo il primo in Italia).