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Slum Village: intervista (tnx to Urban Suite Radio2)

30-05-2013 Marta Blumi Tripodi

Slum Village: intervista (tnx to Urban Suite Radio2)

Come sapete, gli Slum Village hanno da poco fatto tappa a Milano per la loro unica data italiana. Arrivavano con una formazione molto diversa da quella originale: niente J Dilla e Baatin (il primo aveva lasciato il gruppo all’inizio degli anni ’00, prima della sua tragica scomparsa; il secondo è stato costretto ad abbandonare la carriera da rapper perché malato di schizofrenia, è tornato nel gruppo nel 2008 ma è morto nel 2009, per cause tuttora sconosciute). Niente Elzhi (che a suo dire è stato “cacciato dalla band” qualche anno fa, contro la sua volontà). Del nucleo fondatore resta solo T3, accompagnato ora da Illa J, fratello minore di J Dilla, e Young RJ, discusso produttore ed mc – discusso perché molti sostengono non sia artisticamente all’altezza degli altri, e perché sarebbe stato lui a licenziare Elzhi. Insomma, i presupposti per una chiacchierata interessante e piena di colpi di scena ci sarebbero tutti. Però questa è una chiacchierata anche piena di suspence, perché le risposte non sono complete: per averle tutte dovete ascoltare il resto su Urban Suite, il programma di Rai Radio2 condotto da Irene Lamedica, che ha realizzato quest’intervista e che non abbiamo certo bisogno di presentarvi. Questo lungo speciale sugli Slum Village, ricco di domande extra, di musica e di chicche tutte da scoprire, è in onda domani, sabato 1 giugno, alle ore 19.50, e potrete scaricarlo in podcast già il giorno dopo. Un grazie a tutto lo staff (Irene, Cristiano Papini, Guido Bertolotti e Steve Dub) per averci concesso questa anticipazione. Enjoy!

Irene Lamedica: Gli Slum Village hanno avuto un percorso molto ricco. Qual è stato il momento più bello del vostro percorso e quale invece il più difficile da gestire?

T3: Credo che la parte migliore sia quella di poter esser ancora in grado di far parte degli Slum Village. Mentre la parte peggiore credo sia quella di dover spiegare, alle persone che ancora non lo capiscono e continuano a chiedermelo, il perché mi stia così a cuore continuare a mantenere viva l’eredità degli Slum Village.

I.L.: T3, hai detto che Slum Village ormai è un brand. Che cosa significa?

T3: Siamo molto di più di un gruppo rap, abbiamo contribuito in maniera determinante a gettare le basi della scena hip hop di Detroit e a definirne il suono.

I.L.: Qual è la differenza tra Slum Village e Dirty Slums?

T3: I Dirty Slums stravolgono totalmente l’idea che gli altri hanno di noi, svelano un altro lato della nostra musica… Meno conosciuto.

Young RJ: Si tratta di tracce che non necessariamente sono riconducibili al tipico stile degli Slum Village. Non ci censuriamo in alcun modo, utilizziamo una terminologia che non potremmo mai usare come Slum Village!

I.L.: So che avete in progetto anche un album tributo a Baatin…

T3: Sebbene ormai siano diversi anni che sto lavorando a questo progetto, sono ancora molto lontano dal realizzarlo. Ci sono molte cose da fare prima di poterlo vedere finito.

I.L.: Parlateci del nuovo album Evolution.

Y.RJ: Avremmo potuto contattare persone come Dr Dre, ma alla fine abbiamo preferito mantenere le cose in famiglia e lavorare solo con coloro che pensavamo fossero più in sintonia con le atmosfere di questo disco.

I.L.: Detroit è da sempre una mecca della musica. Cosa la rende così speciale?

Illa J: A parte la musica, non c’è molto altro da fare a Detroit! È davvero così, sono sincero, il fatto che non ci siano molte altre attrattive a Detroit ha fatto sì che la musica diventasse il passatempo preferito per molti di noi.

I.L.: Illa J, Tu sei il fratello minore di J Dilla: hai paura dei paragoni, ti senti pressato dalle aspettative?

I.J.: Al di là della musica, Dilla era mio fratello e questo è quello che sarà sempre per me. Per quanto riguarda la mia carriera, anche lui mi ha sempre detto di non preoccuparmi del fatto che fosse mio fratello e di trovare la mia strada.