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Dope D.O.D.: l’intervista

19-05-2012 Charlie P.

Dope D.O.D.: l’intervista

Ho incontrato i Dope D.O.D. in occasione della loro data catanese. Nonostante in poco più di un anno abbiano riscosso un successo planetario, dalle milioni di visualizzazioni su Youtube al tour europeo e statunitense con Korn e Limp Bizkit, i ragazzi si sono dimostrati davvero disponibili e abbiamo passato un po’ di tempo a chiaccherare in tranquillità.

Charlie P : Per i pochi che non dovessero ancora conoscervi, vi va di presentarvi al nostro pubblico?

Skitz Vicious: Come stai Italia? Come va Sicilia? Sono Skitz Vicious, uno dei membri dei Dope D.O.D.

Dopey Rotten: Come stai Catania? (ndr detto in italiano) Sono Dopey Rotten!

Jay Reaper: Jay Reaper, lo squartatore, sono il nuovo conquistatore!

CP: Venite da Groninga, in Olanda; com’è crescere in una piccola città e come siete venuti a contatto con la cultura hip hop? Avete avuto influenze da altri generi musicali?

SV: Siamo tutti bilingue perchè le nostre famiglie sono danesi ed inglesi; il rap della Gran Bretagna, ma soprattutto quello americano, ha molto influenzato il nostro stile. Credo che crescere parlando l’inglese faccia si che tu venga influenzato da questa cultura: l’hip hop è mondiale, c’è anche nella nostra cittadina e c’erano pionieri prima di noi che spaccavano anche all’estero, ad esempio Zombie Squad. Come influenze, come ho già detto in altre interviste, ti dirò molto semplicemente che il mio MC preferito è Redman ed è lui la mia fonte d’ispirazione principale.

DR: Ad essere sincero non ho molto da aggiungere, lui ha detto già come stanno le cose, praticamente. Siamo bilingue, i miei genitori sono inglesi, la mamma di Skitz è inglese, la mamma di Jay è africana e anche lì parlano inglese. Chi è che mi ha influenzato? Ho tantissimi artisti che mi ispirano, non saprei dirtene uno in particolare: Eminem, KRS One, Wu Tang Clan e tanti altri.

JR: Beh ecco, Skitz mi ha fatto sentire un sacco di roba hip hop che andava forte negli anni ’90, la roba migliore liricamente parlando. Per me la fonte d’ispirazione principale è la roba hardcore come Wu Tang, Onyx.

CP: Dope D.O.D. sta per Dope Duo Of Darkness giusto? Qual è la storia che si cela dietro al duo, come siete diventati un trio?

SK: Sin da piccoli abbiamo sempre rappato insieme; io e Jay eravamo i D.O.D., poi s’è unito anche Dopey quindi siamo diventati i Dope D.O.D. Ecco perchè, siamo la trinità!

CP: Conosco un po’ della scena hip hop dei Paesi Bassi. Parlo di Kid Supreme, Pete Philly & Perquisite, Big Boy Caprice, Nicolay, Mc Melodee… Cosa ne pensate della vostra scena nazionale? Anche se di stili completamente differenti dal vostro, vi piace la roba degli altri artisti?

DR: Mi piacciono moltissimi artisti olandesi. Noi però in patria non siamo apprezzati come all’estero.

SV: Penso sia dovuto al fatto che ci siano molti rapper che rappano in olandese, e questo è ciò che va per la maggiore in Olanda. Ultimamente è cresciuto il nostro zoccolo duro di fans. Non ci lamentiamo di certo, ma Dopey si riferisce a quand’eravamo più piccoli, perchè è stato difficile. Una volta c’era molto più rap in inglese, adesso invece si è più orientati verso l’olandese. Ma la gente riconosce il nostro operato, so che ci sono tanti artisti delle nostre zone che sono fieri di quello che facciamo.

CP: Conoscete artisti italiani? So che questa non è la vostra prima volta in Italia, avete suonato anche a Milano e Bologna…

JR: Si, a questo proposito vorrei salutare Maztek di Roma, che ha prodotto delle basi per il nostro Evil EP e con il quale abbiamo collaborato anche per altre cose che usciranno più avanti. Sei un grande!

CP: Come siete entrati in contatto con lui?

SV: Ci ha contattato e ci ha mandato il beat di Brutality, spaccava e così abbiamo iniziato a collaborare. Sta continuando a mandarci altro materiale.

CP: Avete girato molto dallo scorso anno, da quando il video di What happened è esploso in rete. Avete raggiunto 7 milioni di visualizzazioni su Youtube, siete andati in tour con i Limp Bizkit e con i Korn, come avete approcciato queste icone?

DR: Ad essere onesti non siamo noi ad aver contattato queste icone, ma loro a contattare noi. E questa è tutta un’altra storia. E’ stato un onore andare in tour e spaccare con loro. Nel video di Gatekeepers ci sono Jonathan Davis e Fred Durst, è pazzesco. L’ho detto e lo dirò ancora…Siamo qui per la conquista!

CP: Quant’è importante per voi l’immagine ed i visuals che accompagnano la vostra musica?

DR: Per quanto riguarda l’immagine, posso essere onesto, non ne abbiamo una. Siamo così nella vita reale.

SV: Vorrei dire qualcosa a riguardo, perchè è una domanda che fanno più spesso a me. Penso che i nostri video siano molto potenti, ed aiutino a propagare meglio la nostra musica e l’universo che vi è correlato, ma la musica in sè è altrettanto importante. Se vieni ai nostri concerti, vedrai che la gente c’è venuta per la musica. I video hanno fatto tanto, ma per la riuscita del nostro gruppo sono i brani ad essere stati determinanti.

CP: Concordo pienamente. Vorreste aggiungere qualcosa a ciò che avete detto finora?

SV: Sono felice di essere tornato in Italia, di vedere la Sicilia e spero di tornare presto perchè siamo qui solo per un giorno, ma ci siamo divertiti molto. Saluto tutti quelli che amano l’hip hop da queste parti e coloro che sono venuti al nostro concerto. Skitz V è stato qui!

DR: Una roba da Rotten: Forza Italia! (ndr in italiano)

JR: Jay Reaper vuol dire ancora una cosa: grande Catania, grande la Sicilia, mi piace da pazzi il sud Italia, probabilmente il posto migliore dove andare a vivere. Non sono ancora stato a Roma e tanti altri posti in Italia, ma devo dire che questo è il posto più bello che ho visto finora!