Il reggae, assieme a pochi altri generi, rappresenta a pieno il concetto di musica salvifica, Una musica semplice, che nasce dal battito del cuore, ma che riesce ad accomunare persone tanto diverse e nel contempo diffondere un messaggio di speranza e positività. I Dabadub, talentuoso gruppo aquilano, incarnano a pieno questo concetto attraverso la loro esperienza ed è quindi un piacere dare spazio al loro messaggio con questa intervista.
Haile Anbessa: Siete abruzzesi. Quanto della vostra terra è presente nella vostra musica?
Dabadub: La nostra terra è presente praticamente in ogni canzone che abbiamo scritto in questi 6 anni; la visione del mondo che traspare nasce completamente da dove veniamo..la passione..la rabbia..che emerge dai nostri testi è influenzata al 100% dall’aver vissuto in un territorio come questo…splendido e incontaminato..così distante dalla realtà delle grandi metropoli.
H.A.: In che modo vi siete approcciati per la prima volta alla musica reggae? Come sono avvenuti i primi contatti?
D.:La musica reggae ha sempre fatto parte della nostra vita. Ascoltavamo reggae da molto prima di decidere di provare a intraprendere questa strada. L’inizio della nostra avventura come sound system è iniziata per gioco; un giorno ci siamo incontrati, abbiamo iniziato a parlare proprio dell’amore per questa musica che ci accomunava..e tutto è venuto spontaneo..ci siamo detti “perchè non mettiamo su un gruppo?”..e così è stato!Poi come da questo siamo arrivati a suonare in giro x l’Italia non te lo saprei spiegare ma man mano, con l’uscita dei primi pezzi sui riddim, hanno iniziato ad invitarci, prima a Pescara, Poi a Roma, fino ad arrivare a Milano, Aosta, Lugano ecc.
H.A.:Quali sono i temi principali delle vostre canzoni?
D.:Scrivere canzoni è per noi un mezzo per arrivare al cuore delle persone, condividere con loro i nostri sentimenti, le nostre emozioni…proprio per questo in ogni testo la prima cosa che emerge è sicuramente la rabbia per le troppe situazioni drammatiche che questa società ci costringe ad affrontare…ma nello stesso modo la forza, la speranza, la continua spinta a non arrendersi davanti alle difficoltà…l’allegria e la spensieratezza che caratterizza il nostro modo di essere.
H.A.:A questo proposito parlatemi del vostro nuovo album La forza de sta musica...
D.:L’album si presenta molto vario nel sound e negli stili, proponendo arrangiamenti che spaziano dalle classiche sonorità proprie della reggae music ai più attuali suoni elettronici.Tale ricerca ed evoluzione la si ritrova anche nei testi e nelle melodie, che abbracciano tematiche di vario genere nei diversi stili di espressione.Racconta l’amore, l’uguaglianza tra le persone, l’ingiustizia sociale fatta di morti bianche e di abusivismo, la speranza, l’odio, la gioia. L’uso del dialetto in determinate tracce, inoltre, sta a sottolineare la nostra identità, le radici e diviene talvolta funzionale alla migliore efficacia del messaggio.E’ inoltre il primo album ufficiale, cioè prodotto con un etichetta (Trumen Records/Saifam Group), ed è per questo sicuramente più ricercato ed accurato degli altri 2 cd autoprodotti in precedenza.
H.A.: Perchè questo titolo?
D.:Abbiamo deciso di intitolarlo “La Forza de sta musica” 2 anni fa, molto prima di sapere come e quando l’avremmo prodotto. Tutto è nato dall’esperienza più drastica e dolorosa della nostra vita; il sisma che il 6 aprile 2009 ha distrutto la nostra città e con lei tutte le nostre certezze…Abbiamo vissuto per un lungo periodo per strada, in un campo attrezzato dalla protezione civile..e ci siamo ritrovati più di una volta a pensare di scappare..rinunciare a tutto quello che ci rappresentava per ripararci in un posto sicuro..dove la terra non trema..dove a 25 anni hai ancora la speranza di poterti costruire un futuro..ma non l’abbiamo fatto!E se tutto questo è stato possibile è stato grazie proprio alla musica..questa musica…che ci ha ridato la forza di resistere e di combattere..ci ha dato uno scopo..anzi..il nostro scopo ha acquisito valore proprio grazie ad essa.Abbiamo ricominciato ad organizzare serate a L’Aquila pochi mesi dopo…e le persone erano felici..ballavano..si divertivano..volevano continuare a vivere!Inoltre la musica reggae, e precisamente il Rototom Sunsplash,a luglio 2009, in occasione di una nostra partecipazione al festival, ha deciso donarci un fondo per ricostruire la nostra sala prove crollata durante il terremoto…quindi come avremmo potuto scegliere un nome diverso per l’album?La musica reggae ci ha salvati!
H.A.:Quali sono i nomi coinvolti a livello di produzioni e di featuring? D.:Sono presenti nell’album 2 featuring; Raina, mc dello storico sound system romano Villada sound, per noi fonte di ispirazione a partire già dai primi riddim, nella cover Sarà perchè ti amo; Jamafrica crew, gruppo composto da 3 mc Senegalesi, cittadini di Pescara, molto conosciuti nel nostro territorio.I beat sono stati arrangiati da produttori di notevole spessore artististico come The Magista, Drop, Jahcool(Roberto Di Stefano), DoubleHGroovy(Sergio Mari) ,Tommaso Ciotti e Ju Frenz, mc del gruppo.Il tutto prodotto negli studi della TRUMEN RECORDS di Torino.
H.A.: Avete cantato con Raina Sarà perchè ti amo, celebre cover dei Ricchi e Poveri. Perchè questa scelta?
D.: La featuring con Raina, reinterpretazione in chiave Ska del famoso pezzo dei Ricchi e Poveri, Sarà perchè ti amo, è nata per gioco cantando tra di noi, in una sera come tante, il ritornello della canzone su un riddim reggae.Abbiamo quindi deciso di produrre un beat utilizzando gli accordi dell’originale e arrangiandola a modo nostro.
H.A.:Due Mc e una voce femminile ai cori: come avvengono le vostre scelte artistiche? In che modo vi confrontate? D.:Ognuno di noi porta le proprie idee, poi ci confrontiamo in studio e cerchiamo di prendere il meglio di ciascuna, difficilmente ci troviamo in disaccordo, e riusciamo sempre a collaborare in modo funzionale per tutto la riuscita del progetto.
H.A.:A questo proposito: quali sono i gusti musicali di ognuno di voi?
D.:Amiamo tutti e tre la musica reggae in generale, ma in particolare preferiamo il new roots, il roots, il rubadub e il raggamuffin. Uno dei 2 mc, ju Frenz, ha avuto in passato un esperienza in un gruppo hip-hop aquilano (Anonima Crew).
H.A.:State pensando a qualche featuring internazionale per il futuro? Con chi se poteste scegliere un artista?
D.:Sarebbe bellissimo poter fare un giorno una feat con un artista internazionale e speriamo di riuscirci con il prossimo lavoro.La scelta non è facile direi; ci sono moltissimi artisti che stimiamo, posso farti giusto qualche nome come Alborosie, Capleton, Luciano, Queen Ifrica, Anthony B e tantissimi altri.
H.A.:Sarete in tour per presentare il disco nuovo?
D.:Non abbiamo programmato un tour ma devo dire che, nonostante il periodo nero che la musica reggae sta attraversando, le proposte non mancano.Iniziamo il 15 dicembre a L’Aquila con la presentazione ufficiale…speriamo di arrivare il più lontano possibile.