Il recente fatto di cronaca che ha visto protagonista un ragazzino di 15 anni, morto dopo aver fumato uno “spinello” è balzato immediatamente su tutte le prime pagine dei quotidiani. Protagonista involontario della vicenda è Babaman, i cui testi, sono stati trovati trascritti sul diario del giovane. Fin da subito additato dai mass media come portatore di un messaggio negativo, abbiamo raggiunto il cantante per qualche breve commento sulla vicenda.
Icon: Innanzitutto: da spettatore, cosa ne pensi della vicenda e di come è stata proposta alla massa?
Babaman: Sono ovviamente dispiaciuto dell’accaduto. Onestamente penso che i media abbiano approfittato per fare un po’ di polvere,come al solito. Sono certo che alla gente interessa di più lo scandalo degli ospedali italiani e sono anche certo che parlare di spinelli e bullismo sia un ottimo modo di distogliere l’attenzione dai problemi statali.E’ palese che una persona sana non possa morire con uno spinello. Mai letto ne sentito dire…
I: I giornali hanno immediatamente utilizzato la vicenda per fare una propaganda chiaramente disinformativa nei confronti del fumo. Cosa ne pensi?
B: Penso che ormai è tardi per raccontare storielle alla gente. Siamo nel 2007,tutti sanno cos’è la canapa. Fare ancora del proibizionismo in stile anni 50 li rende ridicoli. Il popolo non è così tanto fesso come sembra, con dosi alte di alcool si muore con le canne no, questa è la verità. Ma nel nostro paese si vende e pubblicizza alcool. Non vi sembra un controsenso?? Ci vogliono pieni di caffè fino all’esaurimento nervoso perchè così siamo “produttivi”. Anche il caffè è legale… i giornalisti fanno troppa “quantità” e poca “qualità” di notizie…sarà per questo che a informare i cittadini oggi ci pensano comici e cantanti??!
I: Il tuo nome è stato tirato in ballo visto che il ragazzo morto aveva alcuni tuoi versi scritti nel diario. Innanzitutto, dopo averlo scoperto, come ti sei sentito?
B: Dispiaciuto ovviamente. Avrei preferito essere tirato in ballo in altre circostanze….
I: Come ci si sente a sentirsi definiti dai mass-media (che spesso non sanno nemmeno di cosa parlano visto che oggi, su “Repubblica” , sei diventato un rapper americano!) un esempio negativo? E soprattutto, in relazione a quanto successo, come ti senti ad essere un protagonista “involontario” di una vicenda che ha avuto un così grande risalto?
B: Partiamo dal presupposto che io non sono un rapper, dovrebbero informarsi invece di informare… Io me ne sbatto di tutte le chiacchere e di tutti i chiaccheroni, so per certo che nelle mie canzoni parlo della mia vita e non incito nessuno a imitarmi. Potrebbero parlare dei portaborse dei deputati che lavorano in nero, no? Anche se non se ne parla più sappiate che il problema c’è.
I: Ripensando ai tuoi testi e alle tue parole, dopo questa vicenda, rinnegheresti qualcosa o meno?
B: Rinnegare che? Di aver dichiarato di essere un trentenne fumatore di marijuana che non da fastidio a nessuno? O di aver sempre detto ai ragazzi che il fumo non serve a comunicare , che l’uso non è abuso, che fumare troppo può essere causa di collassi e che la legge sbaglia a valutare la canapa meno pericolosa dell’alcool? Non rinnego nulla anzi ho tanto da dire. Cercatevi il filmato di Beppe Grillo sulla canapa e capirete perchè una pianta è diventata illegale.
I: Si è sempre parlato, di quanto la musica possa influenzare i giovani, anche se ogni volta che lo si è fatto, se ne è parlato in maniera negativa. Spesso vengono presi in considerazione solo i messaggi più “scorretti” e si passa sopra a tutto il resto. In questo caso, dall’interno, come giudichi questo modo di fare?
B: Superficiale. Perchè sono i giovani a fare musica quindi è la musica a essere influenzata dalla gente e dal tempo.
I: In questi casi si parla di responsabilità “morale” da parte di un cantante nei confronti dei propri ascoltatori. Ti senti moralmente responsabile per quanto accaduto?
B: Sono l’unico cantante che ha scritto una canzone realista sul fumo, cioè ne parlo anche male. Se penso che canzoni del genere i miei collegi le sfornano ogni giorno…e che la metà dei rappers parla di ganja (e non solo purtroppo)…credo che un cantante sia solo lo specchio del mondo,un narratore e non mi sento per nulla responsabile. Pensi che chi ha scritto “Ma che ce frega ma che ce emporta” si senta responsabile dei danni che fa l’alcool su ragazzi e adulti in Italia?
I: Commenti finali?
B: Sono seriamente toccato per la sorte di questo ragazzo così giovane, e seriamente deluso dal modo di informare dei giornalisti nel nostro paese.